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- Febbraio 13, 2018
Nella sezione Dossier del sito L’ITALIA CHE VERRA’ troverete, nel corso del tempo, un elenco sempre più ricco di documenti ed estratti di libri sulla città di Roma e sulle sue problematiche. Questa attività ha uno scopo ben preciso: porre le basi affinché il centrosinistra si doti di una nuova idea di Roma, in grado di aggregare cittadini e di rappresentare una concreta prospettiva di governo.
Roma è la Capitale d’Italia. Non possiamo costruire davvero un nuovo paese se non siamo in grado di rilanciare e dare una prospettiva al suo centro nevralgico, al suo principale volto nel mondo. Roma. Una capitale senza prospettive darà immediatamente la plastica idea di un paese senza prospettive; è questo il circolo vizioso che va spezzato. Naturalmente questo è un tema che riguarda le classi dirigenti nazionali, troppo spesso inclini ad accettare una retorica “antiromana”, che vede la città solamente nella chiave dello spreco e della mala gestione; un carrozzone trainato dal pubblico impiego insomma, con il quale bisogna malvolentieri convivere. C’è anche allo stesso tempo, dobbiamo ammetterlo, una forte responsabilità di noi romani, con i nostri mille vizi e con la nostra incapacità nel rispondere dello stato della città. Non c’è Roma senza Italia insomma, ma non c’è neanche Italia senza Roma, e le classi dirigenti romane devono fare la loro parte, crescendo in credibilità ed autorevolezza ed accettando la sfida di costruire una nuova città.
Basta l’opposizione alla Raggi? Noi non crediamo affatto. L’attuale amministrazione capitolina non è, in tutta evidenza, in grado di guidare la città. La sua strategia sembra quella di mettere in campo una “gestione minima” dell’amministrazione, sia per incapacità amministrativa sia per paura di sporcarsi le mani con i suoi reali problemi. Il risultato di questa modalità di gestione è che i problemi di Roma aumentano ogni giorno, rendendo la vita dei cittadini sempre più complessa, e che la politica risulta ormai incapace di cambiare davvero una capitale in declino ormai da troppi anni. Se pensassimo però che denunciando tutto questo saremmo in grado di acquisire consenso non solamente faremmo un calcolo elettorale sbagliato, ma commetteremmo un ulteriore errore, ossia quello di non porci seriamente il tema di come abbiamo intenzione di governare Roma, in quale direzione, con quale politiche. Insomma: un programma elettorale per Roma non dovrebbe essere una lista di buone intenzioni raccolte per l’urgenza delle elezioni, ma una collezione concreta di politiche frutto di una visione della città convincente per i romani.
Tantissimi sono i documenti si possono analizzare e discutere. Se contestualizziamo poi l’attenzione agli ultimi anni, quelli che – per forza di cose – sono più nel nostro interesse, possiamo notare una produzione importante messa in campo da personalità della politica, della società, e dalle istituzioni. Non è lo sforzo dei singoli che è mancato, né manca la passione dei romani di pensare a come migliorare la propria città. Quello su cui si è stati più carenti è il tentativo di provare a tener conto di questi contributi in modo organico, affinché siano degli spunti di riflessione per tutti i cittadini, le forze sociali e le forze politiche di centrosinistra che abbiano a cuore Roma e vogliano contribuire a rilanciarla.
I nostri obiettivi sono per tanto due.
Il primo è quello di raccogliere questi contributi sul nostro sito, in modo che possano essere fruibili a tutti coloro che vorranno leggerli. Il secondo è quello di ragionarli, analizzarli assieme ai partecipanti ai lavori dell’associazione per dare un apporto attivo affinché quell’idea di Roma si radichi, cresca, e, per certi versi, nasca.
Chi leggerà questo articolo e vorrà inviarci documenti, suggerimenti, partecipare ai lavori sarà ben accetto. Non ci sono steccati di alcun genere: il nostro vuole essere un impegno plurale ed al servizio di tutti.
E’ solamente da un attivismo dei cittadini impegnati in politica che può partire la riscossa di questa città. E’ per questo che l’ITALIA CHE VERRA’ non può mancare di dare il suo contributo.
- Dossier Roma